Perocché il cuore nostro, quando
è innamorato d'un amore divino, fa come la spugna, che trae a sé
l'acqua.
Perché la spugna se non fusse messa nell'acqua, non la trarrebbe a
sé, non ostante che la spugna sia disposta dalla parte sua.
E così ti dico che se la disposizione del cuore nostro, il quale è
disposto e atto ad amare,
se il lume della ragione e la mano del libero arbitrio no 'l leva e congiunge
nel fuoco della divina carità ;
non s'empie mai della grazia di Dio: ma se s'unisce, sempre s'empie. E però
ti dissi che dall'amore e coll'amore si trae l'amore.
Alla Contessa Benedetta figliuola di Giovanni
d’Agnolino Salimbeni ( Lettera CXIII)