La chiesa Santa Maria-Maddalena


Agosto 1889 : l'abbé Cazauran inserì nel suo inventario la chiesa di Rignac, frazione di Pouy-Roquelaure (Gers) e la descrisse con queste parole :

«La chiesa Santa Maddalena di Rignac è costruita in cima a un promontorio da cui la vista si stende lontano verso Ligardes e Gazaupouy.
Questo piccolo edificio è molto antico. E’ orientato e fabbricato ad apparecchio (grande) e quasi regolare. L’ abside è piatta e seguita dalla piccola sacrestia. A Nord, si nota la traccia di due finestrelle primitive ad architrave dritta somiglianti a delle feritoie. Esse sono otturate. All’Ovest, la facciata si conclude con una coda di rondine. Alla base, sotto un portico rustico, una porta pressapoco gotica.
Non c’è da stupirsi se tale edificio appartenga al dodicesimo secolo, ma ha subìto dei rimaneggiamenti … »

Santa Maria-Maddalena è stata sconsacrata l'11 dicembre 1973. Il comune di Pouy-Roquelaure l'ha venduta a privati il 20 luglio 1984. Alla fine degli anni Novanta, ormai gravemente danneggiato, l'edificio è stato comperato da C.&F. C. con atto notarile del 14 agosto 1999 (S.Massimiliano Kolbe) al prezzo delle loro due Harley-Davidson.

C.&F. C. fanno costruire dapprima un’abitazione a prolungamento della rovina e a partire dall’anno 2000 iniziano a lavorare sotto il logo LAB()RATOIRE des artistes F.&C. C. Ciò coincide con l’apertura d'un cantiere a tempo indeterminato per restaurare e rinnovare la chiesa, rispettandone la destinazione originale.

La fase di restauro si è praticamente conclusa nel dicembre 2007. Oggi dopo nove anni esistono un'abitazione, un atelier e il corpo architettonico dell'edificio è salvo, tutto ciò grazie a mezzi personali e familiari. Per marcare questa tappa fondamentale e l'inizio di un nuovo ciclo, decidono di modificare il marchio del loro sodalizio in :

TABOR LABORATOIRE D'ART

Cronistoria

«Così si conclude nell'estate 1999 una lunga ricerca iniziata nell’autunno del 1997. Per due anni abbiamo passato alla lente 86 carte geografiche IGN (1 : 25.000), contattato 58 municipalità e una decina di privati : in totale abbiamo visitato 74 chiese e cappelle in rovina percorrendo numerosissimi chilometri ; tutte modeste costruzioni il cui stato di disfacimento non è da attribuire al vandalismo con la V maiuscola (quello che ci rende ignota una metà della storia dell'arte) ma è dovuto più banalmente alla noncuranza e soprattutto alla desertificazione delle campagne francesi causata dalla strage della prima Grande Guerra.


...Dopo quasi due anni di ricerche nessun rudero presentava le condizioni minime per poter praticare l’idea che ci stava a cuore.

Visto l'esito sempre deludente dei nostri viaggi, il nostro progetto ci sembrò veramente irrealizzabile. Restava però un vecchio annuncio dimenticato nel cassetto, un banale annuncio su una delle tante riviste immobiliari che si vendono nei supermercati : una chiesa (+ 2000 mq di terreno) era messa in vendita nel Sud-Ovest ! Anche se troppo fuori mano, andammo a visitarla. Era l'ultima e la buona ! Il nostro periplo doveva infine concludersi nel paesaggio occitano e ondeggiante dello Haut Armagnac, a qualche centinaio di metri dal sentiero di Santiago di Compostella che da Rocamadour passa per Agen, va a La Romieu ... e Roncisvalle...

Siccome abbiamo visitato molte rovine di chiese rurali, possiamo affermare senza dubbi che la maggior parte di loro finiranno un giorno per essere riciclate in pietra da costruzione. Tutti relitti desolanti, incagliati tra i rovi e strangolati da edere giganti ! Eppure per ognuna abbiamo provato la stessa emozione : un misto di soggezione e meraviglia. Non c’è quasi più niente ma l’atmosfera è densa perché il luogo stesso della loro edificazione non è mai un sito qualunque. Poi, toccante, è la percezione di una dimensione fuori dal tempo dove l'aspetto seppur fatiscente dei muri non li priva di un certo alone di gloria. Tutto è silenzio, attesa e invito, interrotti qua e là da tracce indelebili dello spazio sacro, impronte della fede di uomini collaudati nella materia elementare.

Oggi, l'impressione è cambiata. Dopo qualche anno di lavoro, quando guardiamo Santa Maria Maddalena, "bella", la sera nell’ omega del sole che tramonta dietro le colline, vediamo in realtà un apparecchio di pietre nel senso di un veicolo : (come scrisse Pavel Evdokimov) una navicella che tiene il mare in prospettiva escatologica verso l'Alfa dell’eternamente cercato. Ieri disertato, civilmente morto, monumentalmente insignificante, questo edificio che non era nemmeno più una chiesa, ma piuttosto una «reliquia» di spazio sacro, è ormai per noi un'importante fonte d’ispirazione :
ieri disertato, ora di nuovo visitato.


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